Chiesa di San Paolo - Chiese e cattedrali
Chiese e cattedrali
Corso Garibaldi , 2 - 73013 Galatina
Piccola chiesa del XVII secolo dedicata al santo patrono di Galatina, San Paolo. Presenta una facciata in stile barocco mentre l’interno è costituito da un’unica navata e ospita un pregevole altare settecentesco, la tela raffigurante il santo e il piccolo pozzo con l’acqua benedetta. Leggenda vuole, infatti, che anche San Paolo, in viaggio da Malta verso Roma, giunse in Salento e, a Galatina, venne sorpreso da una tempesta talmente violenta da indurlo a chiedere ospitalità presso l’abitazione di un galatinese. Questi lo accolse e lo curò così amorevolmente che San Paolo, per sdebitarsi, concesse all’uomo la facoltà di guarire i tarantolati con lo sputo, promettendogli che questa facoltà si sarebbe trasmessa di generazione in generazione. San Paolo fece anche di più, rendendo tutti i galatinesi immuni dai morsi degli animali velenosi. Con il tempo la guarigione dei tarantolati con lo sputo dei “Sanpaolari” divenne prassi consolidata (e documentata) e la zona del caseggiato dove il santo era stato accolto venne chiamata “zone delle case di San Paolo”. I pellegrinaggi dei tarantolati erano molto frequenti. Le sorelle Farina di San Pietro in Galatina, note Sanpaolare in grado di guarire con lo sputo, non avevano figli. Volendo comunque garantire le proprietà benefiche della loro facoltà, decisero di sputare dentro il pozzo di loro proprietà presso le case di San Paolo, in modo da rendere l’acqua miracolosa e di permettere ai tarantolati di guarire anche dopo la loro morte. Le sorelle successivamente vendettero la casa alla famiglia Tondi-Vignola, richiedendo come condizioni che laddove fosse stato costruito un palazzo con cappella privata, questa avrebbe dovuto essere dedicata a San Paolo ed edificata nei pressi del pozzo. Inoltre, la cappella avrebbe dovuto essere aperta al pubblico nei giorni della festa di San Pietro e Paolo (28, 29 e 30 giugno) per permettere ai tarantolati di accedere all’acqua miracolosa. Le condizioni vennero accettate e ancora oggi il pozzo è visibile nella struttura. E’ per questa ragione che alla Chiesa di San Paolo venivano mandate le “tarantolate”, le donne che, avendo subito il morso della “Tarantola”, mostravano segni del male isterico-convulsivo. Alla guarigione da tale male è legata anche la pizzica salentina, che, grazie alla melodia e al ritmo ipnotico dei tamburelli, serviva a permettere alle tarantolate di “sfogare” il male.
Galleria
